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Libro

Greco IV

1. Letteratura greca dell’età arcaica

L'inizio tradizionale della storia greca avviene intorno al 2800-2100 a.C. (età del Bronzo), molto dopo la reale nascita della civiltà greca, datata all'età della Pietra intorno all'VIII-IV millennio a.C. La civiltà più antica, quella minoica, nasce intorno al 2700-1450 a.C., mentre la prima certamente greca è quella micenea. Nel 1100 a.C. avviene l'invasione dorica, una popolazione di provenienza sconosciuta ma di certe origini greche; segue il medioevo ellenico, che termina con l'importazione dell'alfabeto alla metà dell'VIII secolo a.C. In corrispondenza di ciò avviene un forte incremento demografico ed una colonizzazione delle coste dell'Asia Minore: questo comporta la nascita delle prime polis, nonché delle prime legislazioni scritte, come fa Licurgo a Sparta.

Con le invasioni doriche si ha un regresso nella scrittura, durante tutto il medioevo ellenico: dai primi elementi di scrittura sillabica del Lineare B, individuati dall'architetto inglese Michael Ventris nel 1952, datati al II millennio a.C., si arriva ai primi esempi di scrittura a dopo il 750 a.C., come la Coppa di Nestore o l'oinochoe proveniente dal Dipylon (ora ad Atene, NM 192). L'invenzione dell'alfabeto, dovuta per lo più all'introduzione delle vocali fenice, risale mitologicamente a Cadmo, fondatore di Tebe, che le introdusse in Beozia, la sua terra. Ma prima di Omero sono attestate diverse composizioni: λίνος (canti in onore di Lino, come lamento), ὑμέναιος (canto nuziale, anche imeneo), παιήων (discorso celebrativo, peana), θρῆνος(canto funebre, treno). Anche Cicerone afferma che "fuerunt ante Homerum poetae".