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Italiano I [PROGRAMMA]

L'ORIGINE DELLE LINGUE ROMANZE

Le evoluzioni del vocalismo


Le evoluzioni del vocalismo nella lingua italiana includono una serie di cambiamenti fonetici che hanno avuto luogo nel corso del tempo, portando a variazioni nella pronuncia e nella forma delle vocali. Questi cambiamenti possono essere suddivisi in diverse fasi evolutive.

Fase del
latino classico: La lingua italiana ha radici nel latino volgare, ma prima di ciò, nel latino classico, le vocali erano pronunciate in modo simile alle altre lingue romanze moderne. Ad esempio, la "a" era pronunciata come [a], la "e" come [e], la "i" come [i], la "o" come [o], e la "u" come [u].

Fase delle
vocali brevi e aperte: Nel passaggio dal latino al latino volgare, si sono verificati cambiamenti fonetici che hanno portato a una differenziazione tra vocali brevi e vocali lunghe. Le vocali brevi hanno subito un processo di apertura, in cui le vocali centrali come [e] e [o] si sono aperte rispettivamente in [ɛ] e [ɔ]. Ad esempio, "petra" è diventato "pietra".

Fase delle
vocali toniche medie: In questa fase, si è verificato il fenomeno della riduzione delle vocali toniche medie. Le vocali toniche medie, come la "e" e la "o", si sono ridotte in [i] e [u] rispettivamente quando si trovavano in posizione non accentata all'interno di una parola. Ad esempio, "tempus" è diventato "tempo".

Fase delle
dittongazioni: Durante questa fase, si sono verificate dittongazioni, cioè la combinazione di due vocali in una singola sillaba. Ad esempio, la combinazione di "ea" è diventata [ja] come in "dea" (diventando "gia"), mentre "ou" è diventata [ɔw] come in "gobbus" (diventando "gobbo").

Fase delle
vocali toniche alte aperte: In questa fase, si è verificata l'apertura delle vocali toniche alte come la "i" e la "u" in posizione accentata. Ad esempio, "civitatem" è diventato "città".

Queste fasi evolutive sono solo una panoramica generale delle principali trasformazioni del vocalismo nella lingua italiana nel corso dei secoli. È importante notare che le variazioni dialettali, le influenze esterne e altri fattori hanno contribuito alle diverse varianti regionali della pronuncia delle vocali nella lingua italiana.