Quanto alla meditazione sulla condizione dell’uomo, il titolo della nuova raccolta, Sentimento del tempo, è allusivo: significa sentimento del veloce correre del tempo, del rapido fluire delle cose, delle persone amate, che produce, per contrasto, la nostalgia del passato e un più tenace attaccamento alla vita. Ma accanto al fluire delle cose appare l’altro tema della raccolta, il sentimento di Dio, in cui si placa l’angoscia esistenziale del poeta. Per giudizio unanime della critica le poesie contenute ne l’Allegria e nel Sentimento del tempo sono tra le più suggestive di Ungaretti. Le poesie raccolte in Il dolore furono scritte dal 1940 al 1946 e traggono origine da due esperienze del poeta: la prima personale e individuale ( la morte del figlio), l’altra universale,la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, che ispira al poeta un messaggio d’amore e di solidarietà tra gli uomini(Non gridate più…). Le altre raccolte − La Terra promessa( 1950), Un grido e paesaggi(1952) e il Taccuino del vecchio(1960) − trattano ancora i temi del dolore, del tempo, di Dio, ma la sincerità dell’ispirazione è sorvegliata da una compiaciuta letterarietà di forme. Un cenno a parte merita La Terra promessa , una raccolta di liriche che dovevano costituire un poema, un libretto d’opera che però non fu condotto a termine. Il tema era la storia del viaggio avventuroso di Enea. Del progetto restano solo alcuni frammenti, come i Cori che descrivono gli stati d’animo di Didone, e contengono le meditazioni sulla morte, sul tempo e sull’amore. Ungaretti, la cui fama fu dapprima ristretta negli ambienti della critica, è oggi considerato uno dei più grandi poeti contemporanei. Egli è stato il dissolvitore del linguaggio poetico tradizionale e il creatore di un linguaggio poetico nuovo, meglio aderente al sentimento del poeta e alla disincantata vita moderna. Il recupero dell’endecasillabo e del settenario in Sentimento del tempo, dopo l’esperienza innovatrice dell’ Allegria dà un connotato preciso alla sua posizione che è quella di un “ classicismo moderno” di una “ avanguardia nella tradizione”. Questo spiega il suo amore per il Petrarca ed il Leopardi, da lui considerato come il punto d’avvio di ogni poetica. In questa sintesi tra antico e moderno egli supera il disgregamento psicologico e formale dei simbolisti e dei futuristi e conserva un posto di rilievo nella storia della poesia contemporanea.
MATERIALI
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-ungaretti_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/