Incominciamo subito col dire che i protagonisti di questa novella sono Melchisedech e il Saladino. Trattandosi della prima giornata del Decameron, e non essendoci ancora un vero e proprio ordine all’interno della brigata di giovani, quando viene eletta la regina Pampinea, colei che aveva proposto di lasciare Firenze lascia il tema libero.La terza novella della prima giornata del Decameron è narrata da Filomena. La novella si colloca nel lontano Oriente, a Babilonia, dove il Saladino, un valoroso sultano d’Egitto e Siria avendo bisogno di denaro si ricorda di aver sentito parlare di un ricco ebreo di nome Melchisedech. Credendo che Melchisedech sia troppo avaro per offrirgli il suo aiuto gli tende un inganno. Il sultano fa così chiamare Melchisedech, dicendogli di aver sentito parlare di lui come valente e savissimo uomo e delle cose di Dio molto avanti, gli domanda quindi quale secondo lui delle tre religioni (giudaica, saracina o cristiana) sia quella che possiede la verità assoluta. Melchisedech essendo un uomo preveduto e intelligente capì subito l’inganno e, aguzzato l’ingegno racconta al sultano una breve novella: un grande e ricco uomo possedeva un anello che generazione dopo generazione dopo generazione era consegnato al figlio che il padre riteneva essere il suo erede e dovesse essere onorato e rispettato da tutti gli altri. Tuttavia l’uomo amava tutti e tre i figli allo stesso modo e non sapeva decidere a quale dei tre donare l’anello, così domandò a un fabbro di fare altri due anelli identici, in modo che nessuno dei tre sapesse quale era l’anello originale. Il sovrano capendo di avere davanti a lui un uomo accorto e molto intelligente decise di ammettere il suo inganno e Melchisedech ogni quantità che il Saladino richiese, servì. La novella si conclude con un gesto di assoluta generosità, ma d’altra parte non avremmo potuto aspettarci altro da due personaggi di così alto livello. Continuiamo l’analisi terza novella della prima giornata del Decameron con le relazioni con la giornata a cui appartiene: la giornata è a tema libero, quindi non è possibile fare collegamenti diretti, tuttavia è possibile riflettere attorno ai temi propri dell’opera nel suo insieme. In questa novella troviamo infatti una sorta di anticipazione di quelli che saranno i temi portanti del Decameron. Un chiaro esempio è il tema del potere della parola a cui viene dedicata tutta la sesta giornata, mentre si può ritrovare un po’ in tutta l’opera il tema dell’intelligenza, che al momento giusto viene in aiuto all’uomo per contrastare la fortuna. Nella parte conclusiva della novella non è presente un commento dei dieci giovani, ma Filomena narra che il sultano ricompensa molto generosamente il giudeo dopo il prestito. La parità economica raggiunta tra i due personaggi della novella rivela un’uguaglianza intellettuale e culturale che sfocia nel rispetto reciproco. Nella terza novella della prima giornata troviamo due sistemi di valori a confronto, anche se poi si collocano sullo stesso piano. Si tratta di due sistemi di valori cortesi, anche si i due personaggi sono tanto diversi tra di loro: il Saladino è un nobile sovrano che ha speso tutto il suo tesoro in diverse guerre e in grandi magnificenze. Melchisedech è invece un usuraio, dunque borghese, è bisogna ricordare che all’epoca non era di certo un mestiere nobile, tuttavia presenta i valori tipici del mondo cortese: è intelligente, possiede un forte autocontrollo ed è generoso. Per concludere questa analisi terza novella della prima giornata del Decameron bisogna dire che una delle particolarità più evidenti è la costruzione stessa della novella, Boccaccio narra di Filomena che racconta una novella in cui Melchisedch, divenendo narratore di terzo grado, racconta a sua volta un’altra novella. Nella cornice è importante ricordare che viene detto, che la novella narrata da Filomena si collega alla precedente perché ha come personaggio principale un ebreo.