«e proseguendo la solinga via, tra le schegge e tra ' rocchi de lo scoglio lo piè sanza la man non si spedia.» |
(vv. 16-18) |
«Quante 'l villan ch'al poggio si riposa, nel tempo che colui che 'l mondo schiara la faccia sua a noi tien meno ascosa, come la mosca cede a la zanzara, vede lucciole giù per la vallea, forse colà dov'e' vendemmia e ara: di tante fiamme tutta risplendea l'ottava bolgia, sì com'io m'accorsi tosto che fui là 've 'l fondo parea.» (vv. 25-33) |
«Quante lucciole vede il contadino che si riposa sul poggio, d'estate, quando il sole resta visibile più a lungo, di sera, quando la mosca si posa e cede il posto alla zanzara, giù nella valle, forse proprio nei campi dove lavora: di tante fiamme risplendeva tutta l'ottava bolgia, così come mi accorsi appena giunsi dove ne appariva il fondo.» (parafrasi) |
«E qual colui che si vengiò con li orsi vide 'l carro d'Elia al dipartire, quando i cavalli al cielo erti levorsi, che nol potea sì con li occhi seguire, ch'el vedesse altro che la fiamma sola, sì come nuvoletta, in sù salire: tal si move ciascuna per la gola del fosso, ché nessuna mostra 'l furto, e ogne fiamma un peccatore invola.» (vv. 34-42) |
«E come colui che si vendicò con gli orsi (Eliseo) vide partire il carro di Elia, quando i cavalli si levarono dritti verso il cielo, che con gli occhi poteva seguire solo la fiamma, senza vedere altro, salire su come una nuvoletta: così si muove ciascuna fiamma nell'incavo della bolgia, perché nessuna mostra il contenuto ("'l furto"), e ognuna cela un peccatore (letteralmente "invola", cioè ruba, connesso con "furto").» (parafrasi) |
«"S'ei posson dentro da quelle faville parlar", diss'io, "maestro, assai ten priego e ripriego, che 'l priego vaglia mille, che non mi facci de l'attender niego fin che la fiamma cornuta qua vegna; vedi che del disio ver' lei mi piego!".» |
(vv. 64-69) |
«"O voi che siete due dentro ad un foco, s'io meritai di voi mentre ch'io vissi, s'io meritai di voi assai o poco quando nel mondo li alti versi scrissi, non vi movete; ma l'un di voi dica dove, per lui, perduto a morir gissi".» |
(vv. 79-84) |
«"O frati," dissi, "che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente non vogliate negar l'esperïenza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".» |
(vv. 112-120) |
«... infin che 'l mar fu sovra noi richiuso» |
(v.142) |