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Libro

Greco V

10. Apollonio Rodio: la vita

Figlio di Silleo (o Illeo) e di Rode, compì i suoi studi ad Alessandria e fu discepolo di Callimaco e compagno di studi di Eratostene.

All'età di circa 30 anni fu nominato bibliotecario della Biblioteca di Alessandria dal re Tolomeo II Filadelfo, succedendo a Zenodoto.

Contemporaneamente ebbe l'incarico dell'educazione del figlio di Tolomeo II Filadelfo, il futuro Tolomeo III Evergéte. Secondo il lessico bizantino Suda (o Suidas) dovette andare in esilio a Rodi per la scarsa considerazione che i suoi concittadini diedero alla sua opera principale (Le Argonautiche, vedi sotto). Trasferitosi a Rodi, visse sull'isola fino alla sua morte occorsa intorno al 215; per via di questa vicenda fu soprannominato "Rodio".

A questo suo trasferimento, secondo la tradizione, non furono estranee la sopraggiunta inimicizia con Callimaco, la rivalità con Eratostene che ovviamente era appoggiato dal suo conterraneo Callimaco (erano entrambi di Cirene), argomento di cui si parlerà meglio in seguito. Ma gli costò soprattutto la scarsa simpatia di Berenice II (moglie di Tolomeo Evergéte).

Sempre il suddetto lessico di Suda ci dice che in seguito Apollonio "fu ritenuto degno di stare nella biblioteca" ma con ogni probabilità si tratta di un errore del compilatore bizantino di questo lessico del X secolo, che non capì che l'espressione "essere degno di stare nella biblioteca" che trovava nelle sue fonti (per noi perdute) era riferita ai libri delle Argonautiche e non ad un secondo incarico di Apollonio come capo-bibliotecario. Infatti una commissione sceglieva i libri degni di essere custoditi nella Biblioteca di Alessandria (axia tes bibliotekes); inoltre quest'errore può essere nato dalla confusione col bibliotecario che fu a capo della biblioteca dopo di Eratostene e prima di Aristarco, anch'egli di nome Apollonio: il cosiddetto Apollonio Eidographos di cui si sa molto poco.