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Libro

Greco IV

17. Senofonte: la vita

17.1. Le opere storiografiche

Anabasi

Senofonte era uno dei Diecimila, un'armata di mercenari greci assoldata da Ciro il Giovane, il cui scopo era usurpare il trono di Persia al fratello Artaserse II.

Anche se l'armata dei mercenari fu vittoriosa nella battaglia sostenuta a Cunassa contro l'esercito dell'imperatore, Ciro non sopravvisse allo scontro, e la sua morte privò la spedizione di ogni senso: i Greci, penetrati troppo a fondo nel territorio nemico, dovettero così ritirarsi verso un porto sicuro, in un ripiegamento che si preannunciava lunghissimo e pieno di insidie.

Il testo narra infatti di come il generale greco Clearco e una quantità di suoi ufficiali furono uccisi o catturati per il tradimento ordito da Tissaferne, e di come lo stesso Senofonte, ritrovatosi generale, lui che non si riteneva nemmeno soldato, abbia concentrato i propri sforzi nell'incoraggiamento dei soldati, guidando l'armata sbandata nel lungo viaggio, durato più di un anno, verso il "Ponto Eusino" (attuale Mar Nero).

Giunto finalmente sulla costa del Mar Nero, presso Trapezunte (Trebisonda) con il famoso grido "Thálassa! Thálassa!" ("Θάλαττα! θάλαττα!", corrispondente all'italiano "Mare! Mare!") , vedrà però il fallimento dei suoi propositi di diventare l'ecista di una nuova colonia ellenica e dopo numerose peripezie porterà l'armata a combattere per il re di Tracia Seute II, ed infine la consegnerà, a Pergamo, al generale spartano Tibrone che stava allestendo un esercito per una nuova guerra contro i persiani.

 

Ciropedia

L'opera, in 8 libri, fu scritta probabilmente dopo il ritorno di Senofonte ad Atene (365 a.C.) o dopo la rivolta dei satrapi (360 a.C.). Il titolo, Κύρου παιδεία, «L'educazione di Ciro», fornisce già una chiara idea del contenuto dell'opera: si tratta, infatti, del racconto dell'educazione del re, seguita in tutte le fasi (fanciullezza, efebia, maturità, vecchiaia). Il padre di Ciro, Cambise, insegna al figlio come procurarsi l'obbedienza spontanea dell'esercito, come gestire l'economia, la salute, il comando nel corso delle spedizioni.

L'educazione del sovrano riguarda però solamente il primo libro: gli altri trattano infatti delle conquiste del fondatore dell'impero persiano.

I precetti dati dal re a Ciro il Vecchio sintetizzano con estrema chiarezza i principi che stanno alla base della formazione dell'uomo persiano. Dall'opera emerge un ritratto di Ciro rappresentato come personaggio pio, saggio e giusto, un uomo virtuoso che incarna l'ideale del principe perfetto.

Non è possibile definire la Ciropedia una vera opera storica in quanto alcuni avvenimenti, come la narrazione della morte del personaggio, sono del tutto immaginari.

Senofonte parla anche dell'educazione dei fanciulli da parte dei Persiani: i Persiani insegnano ai fanciulli ad essere saggi e temperati.

 

Elleniche

I sette libri delle Elleniche trattano gli avvenimenti della storia greca della fine del V secolo a.C. e dell'inizio del IV, iniziando a narrare dal 411 a.C.e finendo con l'anno 362 a.C. Il I e parte del II libro concludono la guerra del Peloponneso, da dove era stata interrotta da Tucidide; il resto del libro narra del regime dei Trenta tiranni. Prosegue (libri III-V) descrivendo la guerra di Sparta contro la Persia fino alla pace di Antalcida (386 a.C.). Gli ultimi due libri narrano il declino dell'egemonia spartana e la breve supremazia tebana, conclusasi con la battaglia di Mantinea (362 a.C.).

Agesilao

Composto secondo i canoni retorici dell'epoca, in esso viene lodato il re e generale spartano Agesilao II, che lo scrittore ateniese apprezzò e stimò molto, considerandolo un insuperabile esempio di tutte le virtù civili e militari.

Quest'opera è anche considerata uno dei primi esempi di scritti biografici.

 

Costituzione di Sparta

La Costituzione degli Spartani è un'opera di carattere politico un tempo attribuita a Senofonte.

L'autore, ateniese, visse molti anni a Sparta, essendo andato in esilio in seguito alla caduta del regime dei Trenta tiranni ed ebbe così modo di conoscere meglio la città che divenne poi la sua patria d'adozione.

In questo testo si loda la costituzione di Licurgo, per la sua ferrea disciplina, che aveva contribuito a creare la grandezza di Sparta.

Tuttavia, nonostante i pregi di quel sistema politico, contrapposto all'individualismo della costituzione ateniese, nemmeno Sparta fu immune dalla generale decadenza delle città greche, seguita alla fine della Guerra del Peloponneso. Secondo Senofonte, a determinare il declino della città lacedemone sarebbe stata la progressiva sostituzione della morigeratezza, della temperanza e della continenza con l'amore per le ricchezze e per il lusso nei desideri e nei gusti degli spartani; in questo modo, erano venuti meno ai loro principî originari di obbedienza e subordinazione degli interessi del cittadino a quelli dello stato, che costituivano la base dell'ordinamento politico di Licurgo.

 

Ierone

L'opera, a metà fra il genere encomiastico e la trattatistica politica, è strutturata in forma di dialogo fra il tiranno di Siracusa Gerone I e il poeta Simonide, che era stato suo ospite dal 476 a.C.

Il poeta, ormai ottantenne, chiede a Ierone di illustrargli le differenze riscontrate fra gli anni in cui era un semplice cittadino e il periodo da monarca, per capire quale sia il regime di vita migliore tra i due.

Il dialogo vuole infatti mostrare che la vita del tiranno è priva di preoccupazioni, serena e circondata da tutto ciò che si desideri solo in apparenza.