Nacque nel 436 a.C a Erchia, un grosso demo attico che pochi anni dopo diede i natali anche allo storico Senofonte. Suo padre Teodoro aveva una fabbrica di auloi ed era ricco abbastanza per far dare al figlio un'ottima educazione. Isocrate ancor giovane fu però costretto a svolgere per un decennio la professione di logografo a causa dei dissesti finanziari della famiglia durante la guerra del Peloponneso. Testimonianze dei testi logografi sono 6 orazioni giudiziarie datate tra il 400 a.C. e il 390 a.C., la cui genuinità è garantita da Aristotele, tuttavia, l'uso effettivo di questi testi durante i processi è dubbio, in quanto potrebbe trattarsi solamente di esercitazioni utilizzate nella sua scuola, che ha formato illustri tragediografi, storiografi e oratori. Gli sono accreditate anche 21 orazioni.
Isocrate si sentì in primo luogo "pedagogo" impegnato nella formazione culturale del cittadino di livello elevato, e pretese di essere considerato filosofo; quindi rinnegò l'appellativo di retore (nonostante l'attività di logografo). I suoi testi coprono l'arco di quasi un secolo: dallo splendore di Pericle all'ascesa di Filippo II di Macedonia.
Nel 390 a.C. aprì una scuola la cui importanza fu analoga all'Accademia di Platone. Con quest'ultimo, nonostante la diversità di punti di vista, Isocrate condivideva alcune concezioni:
Coltivavano entrambi una profonda ammirazione per Socrate, ma fastidio per i Sofisti, che ritenevano si vendessero per denaro;
Erano convinti che la Paideia di base fosse quella dell'etica sociale;
Nutrivano sfiducia nella democrazia ateniese, sulla base degli esiti da essa conseguiti alla fine del V secolo a.C.;
Mostravano uno spiccato interesse per la forma scritta e per lo stile;
Programmavano di insegnare filosofia e proporre idee.
In sintesi, Isocrate riteneva che la scuola di Platone insegnasse ai suoi allievi la ricerca della conoscenza puntuale di "cose" inutili (Platone era orientato in sostanza verso l'epistemologia, la ricerca dell'episteme collegata alla conoscenza scientifica), mentre lo stesso retore ricercava la conoscenza relativa, l'opinione, la δόξα, in sostanza, di "cose" utili. Non a caso la scuola di Isocrate ha prodotto la classe dirigente ateniese del quarto secolo. Isocrate si riteneva un vero filosofo, ma veniva disprezzato in quanto ritenuto ricercatore di opinioni.
La fama di Isocrate e della sua scuola fu grande in tutta l'Ellade, tanto che all'epoca del suo massimo sviluppo il maestro poteva chiedere agli allievi un compenso di ben 10 mine. Egli si proponeva di istruire i propri allievi alla vita pubblica attraverso lo studio della retorica, intesa quale disciplina principe tra le arti, l'unica in grado di far sviluppare le doti necessarie per avere successo nella vita.
Convinto sostenitore dell'importanza centrale di Atene e della sua democrazia nella politica greca, si fece promotore di una politica panellenica che prevedesse la collaborazione delle diverse poleis greche raccolte sotto la guida di Atene, così da opporsi all'esercito persiano. Atene, inoltre, avrebbe dovuto svolgere un importante ruolo civilizzatore presso le altre città greche, favorendo lo sviluppo di nuove società democratiche - inutile dire che centrale sarebbe stato il compito di maestri come Isocrate, i quali avrebbero dovuto educare la nuova classe dirigente. Le sue speranze furono però deluse nel 338 a.C. quando, al termine della battaglia di Cheronea, la Grecia perse la propria indipendenza. Ormai ultranovantenne e affetto da vari mali, Isocrate si lasciò morire di inedia.
Tra i suoi principali allievi, si ricordano: gli oratori Cefisodoro, Iseo, Iperide e Licurgo, gli storici Teopompo di Chio ed Eforo di Cuma, il poeta tragico Teodette, il politico Timoteo.