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Libro

Greco IV

9. Aristofane: la vita

9.1. La conoscenza generale delle trame di: Cavalieri, Nuvole, Lisistrata e Rane

Il mondo di valori di Aristofane sembra vicino a quello dei piccoli proprietari terrieri, nocciolo duro della polis ateniese. Il suo eroe comico tipico, infatti, è anziano, legato alla terra, di cultura approssimativa ma intelligente, spregiudicato e intraprendente.

Fra l'eroe aristofanesco e il "nuovo", cioè la cultura critica dei sofisti, comunque, si creano difficili rapporti, ovviamente ricreati in chiave comica. Esemplare in quest'ottica sono le Nuvole del 423, dove Strepsiade (contadino inurbato a seguito del matrimonio con un'aristocratica) cerca di apprendere la dialettica socratica per ragioni personali, cioè per non pagare i debiti, senza rendersi conto che con questo mina i fondamenti stessi della vita associata nella polis.

Negli Acarnesi, comunque, Aristofane si dimostra apparentemente pacifista: nella prima commedia, le sofferenze della guerra, esaltate particolarmente dall'autore, scuotono il pubblico, che vede denunciata dall'eroe comico - un contadino, quindi un membro della classe sociale più colpita dalla guerra - l'assurdità di una politica, che rende la vita impossibile ai cittadini. Il protagonista Diceopoli conclude per proprio conto una pace separata con gli Spartani, illustrando così ai concittadini i benefici del ritorno alla normalità.

Una caratteristica particolare di Aristofane è il trattamento riservato alle donne: nelle Ecclesiazuse e Tesmoforiazuse si attesta su posizioni, per l'epoca, abbastanza femministe, anche se si tratta di un "femminismo burlesco e paradossale", contrapposto alla follia dei cittadini maschi impegnati in una guerra a oltranza che minava spirito e risorse di quel "ceto medio" rappresentato proprio dal nostro autore.