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Libro

Greco IV

6. Socrate: la vita

6.2. Il rapporto con Platone

Il pensiero platonico nasce in coincidenza con la condanna a morte di Socrate (470/469 - 399 a.C.), suo maestro, e quindi con lemersione del problema della giustizia. Platone (428/427 - 348/347 a.C.) inizia infatti la propria attività di filosofo - che lo porterà a comporre trentaquattro dialoghi- ragionando sul concetto di Verità, con lambizione di rintracciare un criterio universale ed assoluto di giustizia.

Per il filosofo, strettamente legato al problema della giustizia c’è quello della conoscenza: per agire rettamente, luomo deve conoscere il Bene, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ed è in questo punto che si verifica il passaggio alla gnoseologia platonica, che sostiene che le percezioni sensoriali sono incomplete e parziali, mentre solo lanima può attingere alla vera conoscenza, che è sempre di natura razionale. Nella filosofia platonica si delinea così la differenza tra la realtà empirica, percepibile con i sensi, e la realtà dellIperuranio, dove risiederebbe la Verità e di cui la nostra realtà sarebbe una copia.