La Teogonia (in greco antico: Θεογονία, Theogonía) è un poema mitologico opera di Esiodo, in cui si raccontano la storia e la genealogia degli dèi greci. Si ritiene che sia stato scritto intorno all'anno 700 a.C. ed è una fonte fondamentale per la mitografia greca.
L'opera è composta da 1022 esametri. Ripercorre gli avvenimenti mitologici dal Caos primordiale venuto ad essere, fino al momento in cui Zeus diviene re degli dèi.
L'opera è stata consegnata dalla tradizione medievale bizantina unitamente ad altre due opere esiodee, Opere e giorni e Scudo di Eracle.
La lingua utilizzata nella Teogonia è convenzionale almeno quanto quella omerica, ripetendone alcune caratteristiche con qualche innovazione, è quindi un dialetto ionico "composito", seppur Esiodo fosse nativo della Beozia.
«La Teogonia esiodea sembra riflettere la dottrina teogonica dei sacerdoti di Apollo delfico. In origine sarebbe stato il Χάος, il "vuoto primordiale" e poi Γαῖα, la Terra, ed Ἔρως o amore, come attrazione reciproca e principio di unione ed armonia»
(Ilaria Ramelli e Carlo del Grande. Teogonia in Enciclopedia filosofica vol.11. Milano, Bompiani, 2006, pag.11416)
Il contenuto della Teogonia esiodea propone quella che sembra essere la visione dei sacerdoti del culto di Apollo delfico, dove l'attrazione fra Caos e Gea sostenuta da Amore è il fondamento dell'universo e della sua armonia Tale modello mitologico riceve influenze dalle culture religiose e dai miti propri del Vicino Oriente antico e dell'Antico Egitto: la Teogonia si basa su testi precedenti, il più antico dei quali è un testo ittita del XIII-XIV secolo a.C. che propone una genealogia divina simile a quella proposta da Esiodo. Analogie sono riscontrabili anche con l'Enûma Eliš, il poema babilonese della creazione, ove si narra della coppia generatrice Apsû e Tiāmat: Apsû viene poi ucciso da Ea e, successivamente, si afferma in qualità del re degli dèi Marduk.]