La ricerca globale non è abilitata
Vai al contenuto principale
Libro

Greco III

3. Esiodo: la vita

 

Esiodo nasce ad Ascra, città della Beozia (regione della Grecia antica) situata nei pressi del monte Elicona, luogo dove il poeta riceve, nel proemio del suo poema Teogonia , linvestitura da poeta dalle Muse. Esiodo ci ha lasciato all'interno dei suoi poemi moltissime tracce autobiografiche che ci aiutano a ricostruire le sue origini. Il padre del celebre poeta greco si trasferisce dalla Cuma Eolica ad Ascra per sfuggire alla povertà.

Ad Ascra diventa contadino e così pure Esiodo che, infatti, soprattutto nel suo poema Opere e giorni nobilita con le sue parole il lavoro manuale, e dà consigli molto utili riguardanti l'agricoltura. Esiodo ci dice di aver compiuto un solo viaggio nella sua vita per dirigersi a Calcide per assistere ai giochi funebri in onore dell'eroe Anfidamante; nonostante ciò il poeta si rivela un conoscitore della vita sul mare e, all'interno del suo celebre poema 'Le opere e i giorni', dà consigli a suo fratello Perse su come essere prudente se viaggia per mare.

Per quanto riguarda la data di nascita, fin dall'antichità non si sa con precisione se porlo come precedente, contemporaneo o posteriore a Omero. Erodoto risolse il problema considerandoli contemporanei. Egli tuttavia prese parte alle feste in onore del principe Anfidamante nell'isola di Eubea, dove partecipò a un agone in cui ottenne la vittoria ed un tripode in premio. È quindi riconosciuta dai critici moderni la collocazione di Esiodo intorno al principio del VII secolo a.C. (nettamente successivo a Omero). L'Agone di Omero ed Esiodo dà invece una testimonianza del tutto sospetta della contemporaneità dei due poeti.

Esiodo introduce nella poetica greca diverse novità:

è il primo poeta della poesia arcaica greca che ci lascia il suo nome (nel proemio della Teogonia);

è il primo che racconta ai suoi ascoltatori (infatti ai tempi di Esiodo la poesia faceva parte di una lunga tradizione orale) tracce autobiografiche.

Alla morte del padre, il patrimonio viene diviso tra lui e il fratello, Perse, che dopo avere dilapidato tutta la sua parte, riesce tramite un raggiro ad impossessarsi della parte di Esiodo (grazie a un processo giudiziario in cui corrompe i giudici). Plutarco ci informa della sua morte violenta, ucciso dai fratelli di una donna che sedusse o tentò di sedurre.