Il dialetto usato da Omero è l’ionico, frammischiato qua e là di qualche forma propria del dialetto eolico; d’onde l’opinione di alcuni dotti, più ingegnosa che vera, che i due poemi fossero dapprima composti in eolico, poi venissero rimaneggiati secondo il dialetto ionico. D’altra parte la ragione di questo eolismo che qualche volta si manifesta in mezzo all’ionismo prevalente e costante, non è facile a trovarsi.
Perché la società delineata da Omero rispecchia in parte il mondo arcaico e in parte quello miceneo? Domanda più che mai legittima in quanto accade spesso di trovare nei poemi omerici elementi contraddittori perché provenienti da due momenti cronologicamente lontani (per esempio, i guerrieri a volte combattono con armi di bronzo e su carri da guerra come si usava in età micenea, a volte schierati in falangi, tattica bellica sviluppatasi nell'VIII secolo). Questo fenomeno, noto col nome di stratificazione, è strettamente connesso alla natura del genere epico, cioè al valore che la poesia epica ricopriva nel mondo greco e alla sua particolare tipologia di trasmissione. Infatti, poiché l'épos ha il compito di consegnare i valori fondamentali della civiltà alle generazioni future, raccoglie e conserva materiale del passato(trasmesso senza mutazioni perché incapsulato in formule e scene fisse); tuttavia, poiché gli aedi si ispirano anche alla società contemporanea, assorbe in sé anche elementi più recenti.