7. MATTEO MARIA BOIARDO
7.4. Libro Secondo
Contro ogni pronostico, Orlando assolve l'impresa e addirittura salva due volte il cugino Rinaldo e gli altri amici (a cui si è aggiunto il paladino Dudone il Santo) sia dalla maga Morgana della Fortuna, sia dal re Manodante delle Isole Lontane; incontra Origille, una malvagia traditrice, di cui si innamora stupidamente. Ripetutamente imbrogliato e derubato dalla donna, finalmente la perde e torna da Angelica giusto in tempo per salvarla dalla regina Marfisa. Astolfo rimane però irretito dalla maga Alcina, innamorata di lui. Frattanto, Agramante, re d'Africa, decide di invadere la Francia, ma per farlo ha bisogno del giovane Ruggiero, intrappolato dall'iperprotettivo tutore, il mago Atlante. Agramante perciò invia il piccolo e subdolo ladro Brunello in Oriente, a rubare ad Angelica l'anello magico con cui Brunello libera Ruggiero dal mago. Orlando e gli altri paladini ritornano in Francia con Angelica, avendo saputo che Carlo Magno deve difendersi dall'invasione di Agramante, accompagnato dal possente Rodomonte e dal giovane Ruggiero, ed aiutato da Marsilio re di Spagna, con l'invulnerabile nipote Ferraù. Malgrado il valore dei francesi, a cui si è aggiunta la paladina Bradamante, sorella di Rinaldo, i Musulmani sfondano le linee cristiane sui Pirenei.
Nel particolare:
Canto primo
Nella parte iniziale Boiardo narra le vicende della vita di Alessandro Magno, di quello che accade alla moglie subito dopo la sua uccisione e della generazione che inizia con i tre gemelli partoriti a Tripoli dalla moglie. Il racconto si apre con un consiglio riunito da Agramante, discendente di Alessandro Magno, dove questi vuole convincere altri 32 re africani ad attaccare la Francia di Carlo Magno. Uno di questi re, astrologo, rivela ad Agramante che l'unico modo per sopravvivere contro i paladini di Carlo è far venire a combattere anche suo cugino Ruggiero. Allora si decide di andare alla ricerca di questo paladino.
Canto secondo
Rinaldo nel frattempo, non sapendo perché Orlando è andato via, decide nella notte di partire per cercare il cugino, e viene seguito da Astolfo, Iroldo e Prasildo, senza che Marfisa lo sappia. I cavalieri trovano una dama disperata perché la sorella è stata catturata da un uomo che ora la sta torturando sopra un lago: qui i cavalieri vengono portati per assistere di persona al crudo spettacolo. Iroldo non ci sta e corre contro quell'uomo per primo, ma viene subito messo al tappeto e gettato in armi nel lago. Morte identica per Prasildo. Tocca ora a Rinaldo affrontare il cavaliere: stavolta la sfida è molto più equilibrata, ma anche quest'ultimo cade, viene afferrato, ma si tiene talmente forte che entrambi cadono nel lago. Astolfo, rimasto solo, va a slegare la donzella insieme alla sorella, disperandosi per aver perso il cugino. Nel frattempo nel campo d'assedio alla rocca Marfisa invia messi in Turchia per cercare nuovi combattenti per la sua causa. Anche dalla parte di Orlando alcuni compagni avevano deciso di seguirlo: questi giunsero presso un lido su cui sorgeva un palazzo. In questo palazzo vi era la dama che aveva frodato Orlando: quando Grifone le chiese perché avesse il cavallo del prode cavaliere, quella rispose che lo aveva trovato vicino ad un cavaliere morto, scatenando la disperazione dell'interlocutore. Quella notte Grifone e il compagno, insieme a questa dama, furono imprigionati nel castello per essere messi a morte. L'accampamento di Marfisa intanto viene attaccato da quelli della rocca: questa con la sua forza sovraumana riesce a imprigionare Ballano, Chiarione, Adriano, uccide Oberto Dal Leone.
Canto terzo
Si inizia con lo scontro tra Marfisa e Sacripante: c'è un saldo equilibrio dei due. Dopo la prima serie di colpi però, giunge a Sacripante un messaggero, che prega il re di ritornare nel suo regno per difenderlo dall'invasione di un esercito straniero. Chiede il permesso di partire alla sua avversaria, la quale però, a sorpresa, glielo rifiuta, quindi l'unico modo per partire e porre fine alla battaglia. Tornando alla ricerca di Ruggiero del primo canto, questi non viene ritrovato sul monte della Carena: allora quelli che vogliono attaccare la Francia accusano il vecchio re (che aveva affermato che per vincere bisognava trovare questo paladino) di aver detto una bugia per dilungare i tempi e far cadere il tentativo di attacco a Carlo. Il vecchio risponde che probabilmente Ruggiero si trova in un palazzo creato magicamente dal suo mentore Atalante, palazzo che può essere visto solo in possesso dell'anello che al momento ha al dito Angelica nella rocca. Rodamonte però non crede alle sue parole e decide di partire solo col suo esercito verso la Francia. Nel parlamento invece Agramante ordina a chi ne avesse il coraggio, di recarsi alla rocca di Angelica e riportare l'anello che a questa al dito, in cambio del titolo di re di uno dei possedimenti: si offre uno dei re insieme ad un suo scaltro servitore. Intanto Orlando, ancora disperato per essere stato gabbato da Origille, si trova proprio nel punto in cui passa la ragazza, insieme ai compagni Grifone e Aquilante, per andare nel luogo dov'era il drago che li avrebbe mangiati. Orlando allora uccide tutte le guardie e libera i prigionieri; Grifone e Origilla, innamorati, prendono la loro strada. Orlando e Aquilante giungono finalmente vicino al giardino indicato da Angelica, dove una dama spiega come si entra senza perire.
Canto quarto
Orlando entra nel giardino e uccide facilmente il drago. Poi, rimasto intrappolato, decide di seguire un ruscello del giardino che pare porti ad un palazzo. Al palazzo trova una dama con una spada la quale non vuole dirgli come uscire dal giardino, né con le buone né con le cattive. Si rende poi conto che le risposte che cerca le può trovare in un libretto datogli dalla ragazza conosciuta prima di entrare: per uscire dovrà superare alcune prove. La prima consiste nell'attraversare un lago al cui interno viveva una sirena; Orlando si tappa le orecchie con delle rose e riesce a resistere al suo canto, la decapita e sparge il sangue su tutti i suoi vestiti. Il sangue della sirena infatti è l'unica difesa possibile contro la prova successiva: un terribile toro con un corno di ferro e uno di fuoco. Orlando riesce a sconfiggere il toro, ma la porta che era apparsa insieme alla creatura, scompare con essa. Il libretto allora gli suggerisce di andare più avanti, dopo aver ucciso un enorme uccello troverà la porta difesa da un asinello, con la coda tagliente e ricoperto di scaglie d'oro. Con molta fatica Orlando sconfigge anche questa creatura. Ma ancora una volta la porta scompare; allora Orlando dal libretto vede che c'è un'altra porta, stavolta protetta da un gigante che, ucciso si sdoppia. Infatti, una volta colpito con la spada, dal suo cadavere nascono due nuovi giganti ancora più feroci: il conte cerca per lungo tempo di non ucciderli e non farsi uccidere. Poi ha un'idea: riesce a reperire una catena e con quella intrappola i due giganti, così riesce finalmente ad uscire dal giardino.
Canto quinto
Ma, volendo eliminare per sempre la minaccia del giardino, torna indietro e taglia un grande albero magico al centro del giardino: all'improvviso tutto quello che era prima scompare. Ma giunto nel luogo dove aveva intrappolato la dama trovata nel giardino (si scopre che è Falserina, la strega che ha creato il giardino), sa da lei che ci sono altri prigionieri nella torre vicina al giardino. Intanto durante lo scontro tra Marfisa e Sacripante, arriva il garzone ladro mandato da Agramante e inizia ad arrampicarsi verso la rocca per rubare l'anello ad Angelica: riesce ad arrivare dove si trova Angelica, affacciata al balcone della rocca, subito ruba l'anello e fugge via inseguito dalle guardie della dama, ma riesce a seminarli; ruba anche il cavallo di Sacripante, distratto da Marfisa e dal pensiero per il suo paese. La stessa Marfisa, che assiste al furto, si mette all'inseguimento del ragazzo: Sacripante così rimane confuso, solo e senza cavallo, decide di recarsi alla rocca e scopre del furto che ha subito anche Angelica. Mentre tutti nella rocca si disperano, arriva un altro sterminato esercito per assediare il bastione della dama. Galafrone, padre di Angelica, allora decide di inviare Sacripante dal suo parente Gradasso, che aveva sempre il desiderio di invadere la Francia e sottomettere Carlo.
Canto sesto
Questo canto inizia con Rodomonte che non vede l'ora di partire per la Francia: nonostante il mare tempestoso, desidera comunque partire a tutti i costi. Carlo Magno, nonostante avverta una scarsa minaccia dal presentimento di quest'attacco, comunque decide di radunare il consiglio dei re per organizzare la difesa. Le navi di Rodomonte sono decimate dalla tempesta e giunti presso Monaco, vengono anche assaliti dalla popolazione locale; ma il giovane non demorde, da solo lotta e riesce a passare dalla nave alla spiaggia, dove si accampa col suo esercito.
Canto settimo
Rodamonte si rivela avere una forza smisurata e sbaraglia da solo tutti i paladini che si scontrano con lui. Il duca Namo invia un messaggero a Carlo per avvisarlo sulla situazione. Orlando intanto, che si era messo in cammino con Falserina, giunge con lei presso la torre. Ma a fare la guardia trovano un guerriero magicamente armato da Morgana presso un lago: Falserina non se l'aspettava e inizia a disperarsi perché sa di dover perire: Orlando riconosce anche l'armatura di suo cugino Rinaldo e si dispera anche lui. Inizia lo scontro tra Orlando e Aridano, il guerriero: dopo una lunga lotta, Aridano si getta con Orlando nel lago.
Canto ottavo
Ma incredibilmente, scesi più di un miglio nel lago, ad un certo punto si ritrovano asciutti su un prato, sotto il fondo dell'acqua. Qui riprende lo scontro: in quella pianura Orlando riesce facilmente ad uccidere Aridano, poi si rende conto di essere solo e si dirige verso una collinetta dove vi è l'entrata di un labirinto. Lì vicino però una pietra illuminata gli mostra un tesoro di Morgana al di là di un fiume largo 20 braccia: lui salta facilmente e raggiunge quel tesoro. Presso tale tesoro però si scopre intrappolato, ma non si dà per vinto: riesce a riprendere la pietra illuminata, che inizia a guidare il paladino verso la prigione, dove sono rinchiuse tantissime persone, dame e cavalieri, e dove ci sono anche Rinaldo e Bradimarte. Giunto presso un prato, Orlando trova la maga Morgana distesa: alle sue spalle, dietro un muro di cristallo, sono intrappolati Dudone, Rinaldo e Bradimarte. Una donzella che è con loro dice ad Orlando che l'unico modo per liberarli è di farli passare da una porta di cui però solo Morgana ha le chiavi. Allora il paladino decide di inseguirla per prenderle e si ritrova all'improvviso in un deserto, poi nel mezzo di un temporale, etc.
Canto nono
Mentre insegue Morgana, Orlando trova la personificazione della Penitenza che a sua volta lo insegue e lo batte con una frusta, rallentandolo. Finalmente, nonostante le percosse, Orlando riesce a raggiungere Morgana: tutti gli incantesimi che fino a quel momento lo avevano disturbato scomparvero. La fata promette che darà a lui la chiave se poi il paladino lascerà un ragazzo da lei amato nella prigione. Allora Orlando si dirige verso la porta e libera tutti i suoi compagni tranne quel ragazzo. Una volta liberi, ognuno va per la sua strada: Rinaldo, Iroldo, Prasildo e Dudone verso la Francia e Orlando e Bradimarte verso la rocca. I primi giungono presso un alto castello, dove decidono di combattere contro un gigante di nome Balisardo.
Canto decimo
Iroldo e Prasildo, che hanno sfidato per primi il gigante, vengono subito sconfitti e fatti prigionieri. Tocca a Dudone: questi riesce ad avere la meglio sul gigante, il quale addirittura inizia a fuggire; si ferma nel castello, dove si trasforma in un drago. Il copione non cambia, quindi si trasforma stavolta in un orso con testa di cinghiale. Purtroppo, con un gioco d'astuzia, Belisardo riesce a far imprigionare anche Dudone e, con la sua capacità di mutaforma, ritorna a Rinaldo, del tutto uguale all'amico. E in questa forma accompagna Rinaldo a salvare i due prigionieri al di là del fiume; durante il cammino il falso Dudone attacca alle spalle Rinaldo, credendolo di metterlo fuori gioco, ma in realtà parte il duello tra i due: Rinaldo avrebbe subito vinto se Belisardo non si fosse aiutato con la magia. Trenta volte si trasforma e trenta volte viene ferito, ma alla fine intrappola anche Rinaldo con lo stesso trucco con cui aveva preso Dudone. I quattro vengono tenuti in trappola per quasi un mese con altre persone estranee e Astolfo che precedentemente era stato catturato. Nel frattempo Orlando e Bradimarte giungono proprio nel luogo dove stavano passando Brunello con l'anello, inseguito da Marfisa.
Canto undecimo
Il ladro, passando, finisce per rubare anche ad Orlando, sia la spada che il corno. Lui e Bradimarte si ritrovano insieme senza cavallo e appesantiti dall'armatura. Giungono presso il fiume dove Rinaldo e gli altri due sono stati imprigionati da Belisardo: lungo questo fiume Orlando trova di nuovo Origille col suo cavallo, ma follemente innamorato, non la punisce per il doppio tradimento di lei. Anche ad Orlando ed al compagno viene imposto di sconfiggere Belisardo prima di passare oltre, così vengono portati al castello. Orlando per primo decide di lottare col mostro: come sempre Belisardo nel corso della lotta assume diverse forme (guerriero, demonio sputa fuoco), ma poi, com'era accaduto anche per gli altri paladini, con uno stratagemma intrappola anche Orlando. Bradimarte, che li aveva seguiti, prende a fare strage dei tirapiedi del mostro e del mostro stesso, poi libera Orlando. Si scopre grazie ad un anziano che il re di quel posto è il padre di quel ragazzo che Orlando ha lasciato nella prigione di Morgana sul fondo del lago. Per liberare Rinaldo e gli altri, i due si fanno portare da questo re Manodante nelle Isole Lontane. Avendo pianificato tutto, Bradimarte, Origilla e Orlando, propongono uno scambio tra quest'ultimo e il figlio del re nella prigione di Morgana.
Canto decimosecondo
Ma Origille, il cui unico desiderio era riavere Grifone tra le sue braccia, decide di tradire per la terza volta Orlando e raccontare tutto il piano a Manodante. Morgana gli aveva detto che soltanto un guerriero del calibro di Orlando avrebbe potuto prendere il posto del figlio nella sua prigione. In cambio delle informazioni Origilla ottiene il rilascio di Grifone insieme ad Aquilante: i tre partono. Orlando e Bradimarte vengono fatti addormentare, legati e chiusi in una torre. Quando la guardia chiede chi di loro è Orlando, immediatamente risponde Bradimarte, offrendosi in cambio del paladino. Al re Bradimarte, nelle vesti di Orlando, promette che se entro un mese il compagno non tornerà con il figlio liberato, lui si offrirà come capro espiatorio. Allora Orlando parte mentre a corte Manodante fa già iniziare le feste, perché in un modo o nell'altro riavrà il figlio (di nome Ziliante). Ma Astolfo, che non è a conoscenza del piano, rivela che in realtà quello che vede è Bradimarte e non Orlando: insiste, insiste e alla fine Bradimarte confessa di non essere Orlando. La gioia che fino a quel momento aveva invaso il regno, ora era profonda tristezza: Bradimarte viene chiuso in una torre per essere messo a morte. Orlando nel frattempo giunge al lago e vede una ragazza che piange per un drago morto, lo trasporta su una nave e sprofonda nel lago. Un'altra dama acclama l'arrivo di Orlando perché ha bisogno di aiuto.
Canto decimoterzo
La prima dama era Morgana: essa piangeva sul drago perché dopo la morte di Aridano aveva deciso di mettervi Ziliante trasformato proprio in drago, ma l'incantesimo è stato fatto male, quindi appena trasformato il ragazzo muore (per questo la fata decide di portarlo sotto al lago per seppellirlo). La seconda dama è Fiordelisa, la donna di Bradimarte, che è accompagnata da un sergente che sostiene di aver accudito il suo uomo da piccolo: egli rivela che Bradimarte in realtà è figlio di Manodante! Ma adesso serve il suo aiuto nella sua Rocca Silvana, assediata da un uomo di nome Rupardo, il quale crede che Bradimarte sia imprigionato in quel lago. Orlando entra nel lago e scopre che Morgana ha riportato Ziliante non solo al suo stato normale, ma anche di nuovo in vita. Nonostante i lamenti e le preghiere della fata, Orlando e Ziliante escono illesi dal lago e raggiungono le Isole Lontane, accolti da grandi folle esultanti. Il sergente, di nome Bardino, racconta a Manodante tutta la vicenda di Bradimarte, suo figlio primogenito. Così il re in un giorno solo ha riavuto entrambi i figli dispersi. Finiti i festeggiamenti, Dudone comunica a tutti i paladini che erano lì che Agramante stava per attaccare la Francia: Dudone, Rinaldo e Astolfo si dirigono in Francia, mentre Orlando e Bradimarte prendono un'altra direzione. I primi tre una mattina passano vicino al giardino di Alcina, sorella di Morgana, presso un lido: questa si innamora immediatamente di Astolfo. Quindi con uno stratagemma fa intrappolare il cavaliere dentro una balena, la quale se ne va, inseguita dagli altri due.
Canto decimoquarto
Rinaldo è costretto a tornare indietro per salvare Dudone che sta annegando insieme al suo cavallo, e quando sta per ritornare in acqua per inseguire la balena, si rende conto che ormai è troppo lontana. Ricco di tristezza pensa comunque di partire verso la Francia: attraversa Ungheria, Austria, Italia e quando giunge in Provenza finalmente, scopre cosa è accaduto qui poco prima per mano del solo Rodomonte, e lui stesso si preoccupa vedendo il saracino all'opera. Così disperato si arma e si getta contro di lui, ma i loro sforzi sono richiesti in altre sfide. Quando Rodomonte imprigiona Dudone, Rinaldo ritorna su di lui.
Canto decimoquinto
Inizia una terribile battaglia tra i due guerrieri, anche stavolta rimandata subito per altre sfide. Giunge la sera e la guerra prende una pausa, ma Rodamonte non è stanco e cerca dappertutto Rinaldo per sfidarlo. Quest'ultimo era presso le navi saracene per vendicare i prigionieri, tra cui Dudone. I due quindi si cercano a vicenda senza trovarsi: il primo presso la fonte di Merlino, il secondo presso il litorale. Rodamonte nella foresta trova Feraguto, che dalla Spagna era giunto lì per sapere se Angelica era tornata. I due iniziano a chiacchierare sull'amore, poi si battono. Rinaldo nel frattempo, giunto presso la Fonte di Merlino trova un giovane e tre dame, nudi, che accusandolo di tradimento, lo attaccano con dei fiori, ferendolo profondamente. Quel giovane è l'Amore che non vuole essere vinto e che invia Pasitea, una delle dame a far svolgere una prova a Rinaldo per lasciarlo vivere: egli dovrà bere alla sorgente che fa innamorare, quella da cui Angelica bevve invaghendosi di lui. Rinaldo beve avidamente e ricordandosi che era già stato lì con la ragazza, viene riempito da un fortissimo sentimento per essa, e decide immediatamente di ripartire per l'India per vederela.
Canto decimosesto
Brunello, dopo un lunghissimo inseguimento, riesce a seminare Marfisa e, presso un lido, trova la nave che lo conduce in Africa da Agramante: la sua missione è andata a buon fine. Dopo aver premiato Brunello col titolo di re di un territorio africano, tutti iniziano a cercare quel Ruggiero senza il quale la guerra con la Francia sarà sicuramente persa. Giunti presso il monte di Carena, in possesso dell'anello riescono a vedere il giardino incantato, creato da Atalante, dove si pensa viva il paladino. Tuttavia, essendo posto in alto, nessuno sa come salirvi o come far scendere Ruggiero. Brunello allora ha l'idea di attirare Ruggiero nella valle con la simulazione di una battaglia: allora il gruppo si divide in due schiere, che iniziano a lottare. Il piano riesce: Agramante mostra in battaglia un tal valore che Ruggiero implora e ottiene il permesso da Atalante per scendere dal giardino. Viene subito riconosciuto da Brunello: Ruggiero accetta di partire con loro verso la Francia, in cambio del cavallo di Brunello. Prima però si misura nella mischia simulata dagli altri re.
Canto decimosettimo
In questa battaglia Ruggiero ha l'armatura e il cavallo di Brunello, quindi tutti credono che quest'ultimo sia il più valoroso cavaliere di tutta l'Africa. Ruggiero però finisce per incappare in un duello reale contro un altro re, lo uccide, ma rimane ferito, quindi decide di correre da Atalante per farsi curare. Nel frattempo, Orlando e Bradimarte, giunti in India, presso una fonte trovano una dama in lacrime vicino ad un uomo armato. Prima che i due possano sfidare l'uomo, arriva un cavaliere che si rivela tale solo dopo essendosi presentato in vesti di pellegrino. La dama racconta che quella è la fonte che una fata realizzò dopo la morte di Narciso: chiunque si riveda nelle sue acque, muore di passione per se stesso: quell'uomo armato sta soltanto cercando di evitare che chi passi trovi la morte in quella fonte. Quando Orlando ascolta questa storia, va a dividere i due, e scopre che il cavaliere è Isolieri, mentre quello che si era presentato come pellegrino era Sacripante.
Canto decimottavo
Dopo aver lasciato Sacripante, Isolieri e la dama, Orlando e Bradimarte arrivano ad Albraca ma non sanno come entrare nella rocca senza farsi notare dai nemici. Una volta giunto, racconta ad Angelica tutte le sue avventure da quando era partito, fino a quel momento. Sentendo che Rinaldo era tornato in Francia, Angelica ordina ad Orlando si portarla lì con se: partono la sera stessa con un piccolo drappello. Si accorgono il giorno dopo che i nemici si sono resi conto che la rocca era stata abbandonata, e che questi l'hanno poi messa a ferro e fuoco. Bradimarte decide di rimanere lì per non far passare i nemici e dare un po' di tempo di vantaggio ad Orlando e gli altri: fa strage dell'esercito dei nemici, ma poi inseguendone uno, si perde in un bosco. Orlando intanto è giunto nella terra dei Lestrigoni, un popolo cannibale; cadono in un agguato, Orlando riesce prima a liberarsi, poi inizia a cercare le dame. Angelica è intrappolata in una strettoia, mentre Fiordelisa scappando è giunta proprio dove Bradimarte sta dormendo. I due si incontrano e affrontano gli inseguitori. Rimasti soli decidono di correre dov'era Orlando.
Canto decimonono
Ma lungo la strada incontrano Marfisa, la quale rapisce Fiordelisa per ucciderla lanciandola da una rupe. La regina propone di salvarla se Bradimarte le avesse dato le sue armi e il suo destriero: lo scambio avviene. Fortunatamente trova presso una fonte il corpo di un re morto e prende le armi di questo, con le quali sconfigge un gruppo di ladri dai quali era stato costretto a fuggire. I due ripartono con due cavalli diversi, perché Bradimarte ne prende uno dai ladri. Intanto Orlando ha liberato Angelica e anch'essi ripartono; giungono in Siria ad un porto dove vi è una nave del re di Damasco, Norandino, che sta salpando in direzione di Cipro. Sotto falso nome chiedono al re di partire con loro.
Canto ventesimo
Tra i cavalieri che giungevano a Cipro vi erano anche Aquilante e Grifone insieme a Origille, sotto il re di Grecia Costanzo. Nel corso della battaglia i due si accorgono che il loro capo era stato disarcionato proprio da Norandino, quindi corrono verso di lui per sconfiggerlo a sua volta, ma prima devono fare i conti con Orlando che, sotto le insegne di questo re, non riconosce i due compagni e non viene da essi riconosciuto. Alla sera Grifone capisce che probabilmente quello era Orlando e lo riferisce a Costanzo, il quale con una scusa fa ripartire Orlando e Angelica da Cipro. I due giungono a Parigi e precisamente presso la Fonte di Merlino: Angelica, affannata, beve di quell'acqua e il suo sentimento d'amore si tramuta in profondo odio per Rinaldo. Ironia della sorte, i due incontrano proprio lui. Dopo alcune rapide battute i due cugini si preparano a combattere per amore di Angelica la Bella.
Canto ventesimoprimo
Mentre i due cugini stanno combattendo, Angelica a cavallo scappa da lì, e appena fuori al bosco ella trova Olivieri, che è alla disperata ricerca dei paladini, in quanto la Francia si sta difendendo dall'attacco degli africani. Angelica porta lui e tutti gli altri baroni di Francia, compreso re Carlo, presso la fonte dove si sta svolgendo la lotta. Questa finisce immediatamente per rispetto al re, ma nessuno dei due vuole cedere la donna all'altro. Tornando ad Agramante, Brunello al termine della simulazione gli comunica che quello che ha combattuto era Ruggiero con la sua armatura: deve dirlo perché viene accusato di aver ucciso uno dei re nella simulazione, colpa che comporta l'impiccagione. Ma Ruggiero da solo uccide un intero manipolo di soldati, slega Brunello e chiede di essere punito al posto di questo. Ma Agramante, capendo di parlare con Ruggiero, ringrazia il cielo e lo fa cavaliere.
Canto ventesimosecondo
Mentre tutte le enormi truppe africane si avvicinano alla Francia, lo scontro tra Feraguto e Rodamonte sta ancora andando avanti. Un messo racconta loro cosa sta accadendo a Montealbano e così i due, dopo essendosi abbracciati, vanno verso quel luogo. Malagise qui fece scagliare un esercito di demoni contro loro due per terrorizzarli. Ma i due saraceni sconfiggono anche i demoni, anzi riescono perfino a imprigionare Malagise col compagno Viviano.
Canto ventesimoterzo
Entrambi gli schieramenti si preparano alla battaglia: in particolare, Carlo promette in segreto sia a Orlando e a Rinaldo, che non darà Angelica all'altro se questi combatterà al massimo della sua forza. Dopo la terza ondata di saracini, arriva il turno dei due eroi francesi: come prevedibile, fanno grande strage dei nemici, ma comunque i due schieramenti sono in equilibrio, perché anche Marsilio invia Feraguto e Rodamonte.
Canto ventesimoquarto
Carlo viene ferito profondamente, tanto da cadere da cavallo, ma subito Rinaldo gli corre in aiuto per proteggerlo da Marsilio e Feraguto. Orlando giunge poco dopo, ma, offeso dalla presenza del cugino, credendo di aver ormai perso la donna amata, corre via indignato e irato.
Canto ventesimoquinto
Anche Orlando e Rodamonte si incontrano e iniziano a duellare. Intanto Bradimarte e Fiordelisa giungono presso un palazzo all'interno del quale vi era un giardino con un sepolcro. Dopo che il cavaliere ebbe ucciso un gigante e un drago nella sala d'ingresso, la porta dalla quale erano entrati scompare: viene loro detto che per uscire dovranno aprire il sepolcro.
Canto ventesimosesto
Una volta aperto il sepolcro, Bradimarte dovrà baciare chiunque ne uscirà: viene fuori una serpe con denti affilati, ma lui comunque si fida e si cala verso l'essere per baciarlo. Subito dopo la serpe si trasforma in una splendida fata, che come segno di riconoscenza rende sia le sue armi che il suo cavallo, difesi per magia. Con questi incantesimi riesce da solo a sconfiggere un intero gruppo di briganti armati.
Canto ventesimosettimo
Usciti dal bosco, Bradimarte e Fiordelisa, in compagnia con la dama che aveva loro dato istruzioni nel palazzo, giungono presso il palazzo del re di quel territorio perché quest'ultima era loro figlia. I regnanti rimangono comunque tristi perché manca ancora la loro secondogenita, rapita molto piccola, con una voglia sotto il seno destro: la stessa voglia che ha Fiordelisa, che quindi si scopre essere di sangue reale. Si festeggiano le nozze di Fiordelisa e Bradimarte e la sorella di lei col suo vecchio amante, ma dopo qualche giorno Bradimarte sente il bisogno di partire per seguire Orlando. Tuttavia, giunti verso Creta, venti contrari dirottano la nave verso Cartagine, in Africa. Qui c'era la legge che tutti i cristiani dovevano essere uccisi, quindi si presenta come figlio di Manodante dalle Isole Lontane.
Canto ventesimottavo
Bradimarte giunge presso il padiglione di Agramante e lo sfida a duello per provare la sua forza. Ma vengono sorpresi da un attacco da parte di un branco di leoni, quindi uniscono le loro forze contro questa minaccia: dal duello alla caccia. Oltre i leoni escono dalla selva pantere, giraffe ed elefanti, che vengono uccisi o catturati. Ma arriva un tamburino a corte, urla contro il re che ancora rimane nel suo territorio e non si decide a partire per la Francia. Questi, colpito, si convince a radunare le truppe e salpare.
Canto ventesimonono
Mentre Agramante giunge in Spagna, Orlando, ancora irato, sta osservando la guerra da lontano. Ma la sua indignazione non riesce a tenerlo lontano come vorrebbe e decide di rigettarsi nella mischia. Accortosi della presenza di Agramante Orlando si rallegra, perché può avere occasione per dimostrare il suo valore a Carlo, ma soprattutto ad Angelica. Con l'arrivo di Agramante entrambi gli schieramenti cambiano gli assetti e si preparano al nuovo scontro: Carlo invia Rinaldo e diversi manipoli contro il nuovo esercito appena sbarcato.
Canto trentesimo
Rinaldo combatte valorosamente, fa decine e decine di vittime e tiene testa ai più forti re africani, che lo colpiscono in gruppo. I due schieramenti sono in equilibrio: in alcuni momenti i musulmani hanno la meglio, in altri i cristiani. Malmenato da Rinaldo, Feraguto si rifugia nel bosco dove Orlando si trovava ancora.
Canto trentesimoprimo
Dopo un veloce scambio di battute tra i due, Ferraguto rimane solo nel bosco, perché Orlando si precipita sul campo di battaglia seminando il panico tra i nemici, fino a quando incontra Ruggiero: il duello è duro, ma quando sembra che il franco sta per avere la meglio, Atalante crea l'illusione di un gigante che sta per uccidere Rinaldo e Carlo, così Orlando gli corre dietro. Ruggiero, rimasto solo, inizia a fare strage dei paladini cristiani rimasti sul campo. Il conte, giunto nei pressi del bosco dell'Ardena, scopre che il gigante è solo una visione, e arriva presso una fonte sul cui fondo c'è un palazzo: si tuffa armato per vedere di che si tratta.