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Libro

Italiano IV [PROGRAMMA]

7. MATTEO MARIA BOIARDO

7.2. Orlando innamorato

sL'Orlando innamorato (titolo originale L'Inamoramento de Orlando) è un poema cavalleresco scritto da Matteo Maria Boiardo. Narra una successione di avventure fantastiche, duelli, amori e magie. Scritto in ottave (8 versi che rimano secondo lo schema ABABABCC), per permettere lo sviluppo di un discorso piuttosto lungo, è diviso in tre libri: il primo di ventinove canti, il secondo di trentuno e il terzo, appena iniziato, di otto canti e mezzo; ogni canto è costituito da una sessantina di ottave per un totale di 35.432 versi (divisi in 4.429 ottave). Il poema fu pubblicato per la prima volta nel 1483, quando ancora l'autore non aveva messo mano al terzo libro. La prima edizione comprendente anche i restanti canti uscì postuma nel 1495. Di entrambe le stampe non è rimasta traccia. La più antica pubblicazione giunta sino a noi è quella di Piero de Plasiis del 1487, in due libri, conservata alla Biblioteca Marciana di Venezia. Dopo successive sedici edizioni, non fu più ripubblicato per quasi tre secoli. Boiardo era il conte di Scandiano, feudo nelle vicinanze di Reggio Emilia, e fu alla corte di Ferrara prima sotto il duca Borso d'Este e poi con Ercole I d'Este. A quest'ultimo dedicò il poema, che ha un intento encomiastico e edonistico: vuole gratificare e divertire la corte degli Estensi. Fonde l'epica e i personaggi del ciclo carolingio con le storie d'amore e il meraviglioso fiabesco del ciclo bretone; inoltre l'autore utilizza molto le fonti classiche come Ovidio, Apuleio, Virgilio. Boiardo iniziò a scrivere L'Innamoramento di Orlando nel 1476. Sappiamo che sei anni più tardi aveva portato a compimento i primi due libri. Gli studi di Giulio Bertoni hanno rivelato come dopo l'edizione del 1483 un certo Alvise Roseto, amanuense di corte, lavorasse alla trascrizione di un esemplare «di carte vitelline, con principio miniato d'oro a l'antiga, su l'arma ducale, e per entro con lettere rosse e azzurre». La nuova versione doveva evidentemente essere donata al duca stesso. Solo successivamente, comunque, Boiardo stilò gli otto canti e mezzo del terzo libro, procedendo con estrema lentezza e lasciando il testo incompiuto per la morte sopravvenuta nel 1494. L'opera si presenta tripartita; il terzo libro, contrariamente ai precedenti non è concluso, a causa di preoccupazioni politiche e quindi poetiche che coinvolsero l'autore: la calata in Italia di Carlo VIII di Francia. Questo poema fu poi la fonte d'ispirazione dell'Ariosto il quale, utilizzando personaggi e temi boiardeschi, scrisse l'Orlando furioso, in quella che fu concepita come una vera e propria continuazione dell'Innamorato; l'immediato e duraturo successo ottenuto dal poema ariostesco oscurò la fama dell'Orlando innamorato. Il punto di forza della storia sono i personaggi, così vari, molti ben definiti, con le loro idee ed i loro desideri, che sono quelli degli uomini di tutti i tempi: essi forniscono all'opera una validità che va ben al di là del Medioevo o del Rinascimento.
Nel poema è utilizzato un linguaggio che risente fortemente del volgare settentrionale, in particolare padano. Quando Boiardo lo compose, non era ancora stata elaborata da Pietro Bembo, nelle Prose della volgar lingua, la teoria di una lingua letteraria fondata esclusivamente sul toscano, secondo i modelli di Boccaccio per la prosa e di Petrarca per la poesia. Nel corso del secolo XVI il poema del Boiardo, che non corrispondeva più al gusto classicistico, venne "riformato" ovvero stravolto linguisticamente secondo tale modello da alcuni letterati, tra i quali il più apprezzato fu il toscano Francesco Berni. L'assenza di una copia autentica e autografa è origine della questione filologica che oggi cerca di riportare il testo alla sua patina linguistica primigenia. I testi più vicini all'originale sono stati dispersi nel tempo a causa del trasferimento della Biblioteca Estense. Oggi sono state redatte alcune edizioni critiche e filologicamente attendibili come quella di Antonia Tissoni Benvenuti dal titolo L'inamoramento de Orlando.