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Libro

Greco I

2. Morfologia verbale

2.8. I verbi contratti


Un gruppo abbastanza numeroso di verbi appartenenti alla 1a coniugazione è caratterizzato dal fatto che il tema del presente termina in vocale. Ciò determina delle conseguenze nella coniugazione dei tempi derivati dal presente (cioè del presente stesso e dell'imperfetto). 

Ricorda infatti che tutte le desinenze di questi due tempi iniziano in vocale. Da tenere presente che le vocali ι e υ seguite da vocale rimangono invariate e non determinano contrazione. Inoltre i temi del presente della prima coniugazione non terminano mai in η e ω. Di conseguenza i verbi interessati a questo discorso sono quelli il cui tema del presente termina in α, ε oppure ο.

Le normali regole della contrazione si applicano in tutti i casi, escluse le seguenti eccezioni:

  • l'infinito presente attivo dei verbi in -άω, la cui desinenza, nella forma contratta, è -ᾶν anziché -ᾷν, ma si tratta di un'eccezione solo apparente: nella desinenza -ειν dell'infinito presente -ει non è un vero dittongo, ma una forma grafica per indicare la vocale e chiusa lunga, e produce come risultato una .

  • Alcuni verbi in -άω contraggono in η anziché in α in tutti i casi in cui la desinenza inizia in ε:

      • ζάω = io vivo
      • κνάω = io gratto
      • σμάω = io sfrego
      • χράομαι = io uso
      • χράω = io rispondo
      • ψάω = io raschio
      • διψάω = io ho sete
      • πεινάω = io ho fame

Le forme dei verbi in -έω caratterizzati da tema del presente monosillabico sono contratte soltanto nei casi in cui la desinenza inizia in ε; di conseguenza, per esempio, la prima persona plurale del presente attivo del verbo πλέω, = io navigo, sarà πλέομεν e non πλοῦμεν, mentre la seconda persona plurale sarà regolarmente πλεῖτε

Sul piano pratico accade che alcune forme contratte, pur derivando da forme non contratte differenti, risultino identiche e possano quindi assumere valenze morfologiche diverse e identificabili solo in base al contesto. 

Per esempio le prime 3 persone singolari del presente dei verbi in -άω e in -όω, sia nell'attivo che nel medio-passivo, sono identiche nell'indicativo e nel congiuntivo. 

Da tenere presente che il fenomeno della contrazione si verificò gradualmente nella storia della lingua greca. È questo il motivo per cui nei testi omerici e, di conseguenza, nei testi poetici, spesso si incontrano forme non contratte (ad esempio il verso 627 del libro V dell'Iliade: Ὣς οἳ μὲν πονέοντο κατὰ κρατερὴν ὑσμίνην Così quelli si affaticavano nella violenta battaglia)

D'altra parte anche nel dialetto ionico di Erodoto la contrazione è assente oppure ha dato luogo a esiti diversi rispetto all'attico. (ad esempio, Storie I: τοῦτον τὸν χῶρον τὸν καὶ νῦν οἰκέουσι / questo luogo che anche ora abitano

Infine una precisazione opportuna: nei dizionari e nelle grammatiche il lemma dei verbi contratti è sempre costituito dalla prima persona singolare del presente indicativo nella forma non contratta (es. τιμάω, φιλέω, δηλόω). Questo ha lo scopo di mettere lo studente nella possibilità di prevedere, sulla base della vocale tematica, l'insieme delle varie desinenze che la forma verbale potrà assumere nel corso della coniugazione.

I verbi contratti si dividono in tre sottoclassi: 

  • i verbi in -άω 
  • i verbi in -έω
  • i verbi in -όω.

Verbi in -άω: l'esempio di τιμάω: "onorare":


Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:


Verbi in -έω: l'esempio di φιλέω: "amare":


Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:


Verbi in -όω: l'esempio di δηλόω: "dimostrare":


Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme: