La terza declinazione dei sostantivi nella lingua greca antica è la più ampia e complessa. Include sostantivi maschili, femminili e neutri con varie terminazioni nel nominativo singolare. I sostantivi della terza declinazione possono avere diverse forme e modelli di declinazione, a seconda della loro classe. Di seguito è riportato un esempio di declinazione di un sostantivo maschile della terza declinazione:
Sostantivo maschile: ὁ λύκος (ho lykos) - il lupo
Nominativo singolare: ὁ λύκος (ho lykos) - il lupo
Genitivo singolare: τοῦ λύκου (tou lykou) - del lupo
Dativo singolare: τῷ λύκῳ (tōi lykōi) - al lupo
Accusativo singolare: τὸν λύκον (ton lykon) - il lupo
Vocativo singolare: ὦ λύκε (ō lyke) - oh lupo
Nominativo plurale: οἱ λύκοι (hoi lykoi) - i lupi
Genitivo plurale: τῶν λύκων (tōn lykōn) - dei lupi
Dativo plurale: τοῖς λύκοις (tois lykois) - ai lupi
Accusativo plurale: τοὺς λύκους (tous lykous) - i lupi
Vocativo plurale: οἱ λύκοι (hoi lykoi) - oh lupi
In questo esempio, il sostantivo maschile "λύκος" (lupo) è declinato attraverso tutti i casi grammaticali e i numeri. Le desinenze cambiano per indicare il caso (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo) e il numero (singolare, plurale).
I sostantivi femminilie neutri della terza declinazione seguono una struttura simile ma con desinenze leggermente diverse. Ad esempio,
il sostantivo femminile "ἡ γῆ" (hē gē, la terra) avrebbe desinenze come "τῆς γῆς" (tēs gēs) al genitivo singolare e "τὰς γῆς" (tas gēs) all'accusativo plurale.
È importante notare che la terza declinazione della lingua greca antica presenta molti modelli di declinazione diversi e le desinenze possono variare in base al sostantivo specifico e alla sua classe. È fondamentale consultare una grammatica greca per una panoramica completa dei modelli e delle desinenze della terza declinazione.
(*) In alternativa il sostantivo si presenta al tema puro, eventualmente manifestando il fenomeno dell'apofonia vocalica quantitativa o qualitativa (**) -νvale per i temi in vocale e per i temi in dentale maschili e femminili baritoni (cioè né ossitoni né perispomeni) che escono in -ιςe -υς, per analogia ai temi in vocale, ad esempio, χάριςha, oltre al regolare χάριτα, l'accusativo χάριν; -αvale per quelli in consonante. (***) Il puro tema si ottiene semplicemente privando il genitivo singolare della desinenza -ος.